Evidentemente non è proprio giornata, Gianfranco… Sempre Fini, sempre oggi, sempre a Palermo:
“Ci sono sepolcri imbiancati che hanno criticato Nino Strano per quanto accaduto l’altro giorno al Senato, io sono stato il primo a dirgli che ha sbagliato, ma dico anche che la predica viene da quei sepolcri imbiancati che hanno portato in Parlamento i vari Luxuria e Caruso”.
Si può notare quanto l’intento assolutorio di queste dichiarazioni segua schemi mentali evidentemente infantili, così come è palese l’omofobia in esse latente. Ma il fatto è che Nino Strano è indifendibile. Giovedì scorso al Senato è stata scritta una pagina immonda nella storia della nostra Repubblica. Durante l’oscena aggressione a Nuccio Cusumano (che non è certo un campione di onestà politica: sempre al Senato, nel 1994, consentì al primo governo Berlusconi di ottenere la fiducia, abbandonando l’aula al momento della votazione e facendo così abbassare il quorum) si poteva osservare con crescente sgomento il comportamento di un senatore che esternava il suo dissenso politico con profondi giudizi del calibro di “sei un cesso” o “sei una merda”. Il distinto senatore dall’eloquio forbito indossava in aula gli occhiali da sole e aveva un golfino rosso sul completo classico, annodato sulla giacca: era Nino Strano. Quando poi Marini ha annunciato la caduta del governo, Strano e il collega-camerata Domenico Gramazio stappavano bottiglie (di Asti Tosti?) e innaffiavano banchi e colleghi, e poiché non c’è limite all’osceno, Strano ha tirato fuori della mortadella (che tristezza…) e se l’è mangiata col consueto fare da lord inglese (dopo aver cercato di imboccare Gramazio…), con Marini che cercava invano di riportare calma e decenza. Se avete i nervi saldi guardate qui e qui.
Ora, c’è solo una cosa più inquietante dell’assoluta mancanza di rispetto per le istituzioni mostrata da questi “senatori” (cosa che meriterebbe molto di più di una ramanzina, caro Fini): Strano è membro della commissione Cultura!!!!